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Viaggio in Marocco

Luogo

Marocco

Tipo di progetto

Diario di viaggio on the road

Era da tanti anni che sognavo il Marocco.
Subito dopo i festeggiamenti di capodanno, sono partita con Lo.
Le foto raccontano un viaggio on the road durato 8 giorni, sicuramente troppi pochi, che è iniziato a Marrakech e si è concluso a Rabat, passando per il deserto del Sahara.

Il Marocco ti riempie gli occhi e ti lascia a bocca aperta, senza parole se non di stupore, e ogni tanto di incomprensione, smarrimento davanti ad una realtà così diversa da quella che siamo abituati a vivere.

Al di là delle montagne dell'Atlante prende il via un susseguirsi di paesaggi di una varietà incredibile. Gli edifici, che sono per lo più mura di terra e paglia, hanno il colore del terreno che li circonda. La vita scorre lenta, i bambini si dirigono verso la scuola - la riconosci dai murales colorati- a piedi a piccoli gruppetti. Qualcuno riposa seduto all'ombra di un albero solitario, qualcuno procede a cavallo di un mulo carico di fronde. Ogni tanto qualcuno, solitamente berbero, fa l'autostop. Sconsolato, ci guarda passargli oltre. Lungo una strada abbiamo incontrato un gruppo di persone che celebrava un funerale in mezzo ad un prato. Un'altra volta, c'era un signore che portava un branco di cammelli al pascolo. Poco dopo Tèlouet, dei bambini mi chiedevano insistenti dei bon bon, ma io non ce li avevo.

Più ci si avvicina al deserto, nel nostro caso in direzione di Merzouga, più il paesaggio si fa lunare, marziano, o simile a qualche pianeta che ancora non conosciamo. Il cielo ha una costante sfumatura rosacea, le montagne mostrano forme ora appuntite, ora tondeggianti, a volte sembra quasi di vedere delle dune enormi, invece si tratta di roccia dura. All'orizzonte, il confine con l'Algeria: una tavola piatta da fare impressione e rosa, che si accende al tramonto. Nel nostro caso, c'era anche la luna piena.

Invertendo la rotta per arrivare a Fes, si percorrono 7 ore di strade vuote circondate da rocce che ricordano il Gran Canyon, che poi diventano colline morbide e verdi. L'incontro più frequente lungo il percorso è quello con la "gendarmerie", i poliziotti che si posizionano nel mezzo del nulla oltre un cartello provvisorio di stop. E lì ti devi proprio fermare, 0km/h. Impossibile non prendere una multa, sarebbe quasi un peccato non vivere quest'esperienza decisamente tipica.

A Fes, Chefchaouen e Rabat, così come a Marrakech, la medina è la maggiore attrazione. Qui invece della gendarmerie, l'incontro più frequente è con i gatti. Secondo le nostre stime da esperti, nelle medine si ha una media di un gatto per abitante. Quando al tramonto gli abitanti al termine della loro giornata lavorativa si ritirano nelle case per bere un tè alla menta e riposare, la popolazione dei gatti aumenta in modo esponenziale. A Rabat, in particolare, vanno sul lungomare a vedere le onde.

Marocco ci rivediamo presto

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